Il Sentiero Valtellina è un percorso di valorizzazione turistica realizzato lungo il corso del fiume Adda, in un territorio di notevole pregio ambientale, uno dei più intatti del fondovalle e delle vicinanze di Sondrio.
I sentieri della Valtellina Pedonali|Ciclabili|Panoramici|Unici .
I sentieri della Valtellina offrono un'esperienza unica tra natura e cultura. Immersi in paesaggi mozzafiato, si snodano tra boschi, vigneti e montagne. Ogni camminata rivela panorami incantevoli e la possibilità di scoprire tradizioni locali.
Ideali per escursionisti e amanti della tranquillità, questi percorsi invitano a lasciarsi sorprendere dalla bellezza autentica.
Sentiero Valtellina
Percorso di valorizzazione turistica realizzato lungo il corso del fiume Adda
Itinerario botanico di San Bernardo
Caratterizzato da una elevata diversità biologica
Itinerario botanico della Valmalenco
Itinerario da attrezzare con indicazioni relative agli aspetti vegetazionali
Percorsi principali
La struttura della colonia estiva, costituisce un ottimo punto d’appoggio per iniziative di educazione ambientale, rivolte alle scolaresche, che abbiano una durata maggiore di un giorno o che richiedano attività di proiezioni od altro in aula.
Itinerario da attrezzare con semplici indicazioni relative ad alcuni degli aspetti vegetazionali meglio rilevabili che vogliono costituire uno stimolo ad un primo approccio conoscitivo con la vegetazione arborea della zona o, più in generale, della fascia altitudinale proposta.
Il dislivello complessivo dell’intero tracciato è di oltre 2.200 metri in salita, con alcune decine di metri di tratti in discesa; come percorso puramente escursionistico è consigliabile da effettuarsi in 2 giorni.
Sentieri naturalistici e paesaggi delle Orobie
Chi percorre la Valtellina e sicuramente colpito dal versante retico terrazzato e coperto da vigneti. La sponda orobica si presenta invece più impervio, coperta da una fitta vegetazione già dal fondovalle e dunque meno favorevole all’insediamento umano. In autunno, quando gli alberi si spogliano delle foglie, si scoprono i boschi terrazzati un tempo campi e vigneti, e si vedono le antiche contrade abbandonate e invase dalla vegetazione perché gli abitanti, ormai da decenni sono scesi a fondovalle.
Nelle Orobie le abitazioni in pietra ospitavano diversi nuclei famigliari di contadini che ogni giorno, con caparbietà, strappavano al bosco un pezzo di campo dove poter seminare patate, miglio, segala canapa, viti. ll bosco era un'importante fonte di sostentamento grazie alla raccolta delle castagna delle foglie che servivano da strame per le bestie, della legna da ardere. Nei boschi delle valli orobiche, nei tempi passati, era molto fiorente l’attività di estrazione del ferro e questo spiega la presenza, ad esempio in Valmadre, di comunità numerose intorno al XX° e XVI°secolo. La popolazione delle Orobie Valtellinesi era decisamente numerosa anche grazie agli intensi scambi commerciali che avvenivano lungo le moltissime vie di comunicazione verso le Orobie Bergamosche. Quasi ogni passo, nonostante siano tutti al di sopra dei 2000 metri di altitudine era una via di commercio attraverso la quale venivano trasportati vino, carbone di legna, ferro, prodotti caseari, prodotti artigianali. Gli abitanti delle Orobie Valtelllnesi avevano rapporti stretti ed intensi con i bergamaschi mentre erano scarsissimi gli scambi con i valtellinesi del versante retico.
Percorrere i sentieri e le mulattiere delle Orobie significa riscoprire aspetti storici ed etnografici. E’ sicuramente interessante vedere gli strumenti attraverso i quali si procedeva alla trasformazione dei prodotti della montagna: i mulini ad acqua, le pile dove si pestavano le castagne secche le fucine dove venivano forgiati gli attrezzi in ferro.
Passeggiare nelle Orobie significa soprattutto riscoprire una natura incontaminata. Bellissime le fioriture primaverili del sottobosco con primule, scilla crochi e bucaneve. Nei boschi si possono riconoscere il castagno, il tiglio, la quercia, il frassino, il faggio, l’ontano, la betulla, il nocciolo, il ciliegio ed il lance. Le caducifoglie sono le piante più diffuse e tuttavia non dirado si vede l’abete rosso, il pino silvestre, qualche tasso e qualche agrifoglio.
Nel bosco non è difficile incontrare il capriolo, la volpe, la lepre, lo scoiattolo, la fama, il tasso, il ramarro e, nelle zone umida la rana verde e/a salamandra. Numerosi sono anche gli uccelli che riempiono il bosco di suoni diversi: il cuculo, il picchio verde, il picchio muratore, la ghiandaia, l’upupa.